ESG Portal – per uno sviluppo sostenibile

ESG Portal identifica i criteri che misurano l’impegno di un’impresa in termini di sostenibilità e determinano l’accesso al credito d’impresa.

I fattori ESG portano una nuova visione dello sviluppo economico, orientato verso investimenti a medio e lungo termine che privilegiano comportamenti consapevoli e prodotti / servizi sostenibili.

1. Cosa si intende per ESG ?

Con il termine “ESG” si va ad identificare l’acronimo di “Environmental”, “Social” e “Governance” divenuto, ormai, dimensione e criterio fondamentale per verificare, misurare, controllare e sostenere l’impegno attivo che un’impresa o un’organizzazione compie in termini di Sostenibilità.

Parliamo di un radicale cambio di paradigma che individua nei 3 termini e/o aree di intervento (Environmental, Social e Governance) gli asset sempre più in grado di incidere direttamente sui risultati economici e di business di un impresa.

Un percorso, quello che oggi porta sempre più le aziende a rendersi conto dell’importanza di tale tematica, che prese il via a partire dal 25 settembre 2015 con la sottoscrizione da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU (ovvero dai governi dei 193 Paesi membri) della “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” concretizandosi nell’emanazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibili o Sustainable Development Goals (SDGs) declinati in un vasto programma di azioni e interventi composta da 169 target di riferimento.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 afferiscono ad una pluralità di temi attinenti allo sviluppo economico e sociale: dalla lotta alla povertà sino ad arrivare al diritto alla salute, all’istruzione così come in tema di dignità sul lavoro, ivi inclusi i temi relativi al cambiamento climatico, alla tutela dell’ambiente e, di certo non meno importanti, alle tematiche relative all’uguaglianza sociale e di genere, alla giustizia e alla pace.

A questo, si aggiunga l’ulteriore spinta verso un vero sviluppo sostenibile fornita dall’Accordo di Parigi firmato il 12 dicembre 2015 dai 197 Stati membri della UNFCC (Convenzione quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) giungendo alla prima vera intesa universale e giuridicamente vincolate sul “cambiamento climatico”.

Paesaggio di montagna con persona sul pontile - ESG per imprese sostenibili

2. L’importanza di essere un’Impresa “Sostenibile”

L’impatto positivo soprattutto dal punto di vista finanziario per l’impresa è innegabile e determinato da una serie di fattori tra loro fortemente correlati.

Vi è la convinzione (data e supportata anche da numerosi studi e statistiche globali) che una Società “Sostenibile” (ovvero particolarmente attiva sotto i profili ESG) sia nelle condizioni di affrontare, nel corso del tempo,  e di mitigare in maniera molto più importante una serie di rischi di natura ambientale, sociale e di governance ed, in concreto, potenzialmente in grado di raggiungere risultati migliori in termini di business e più resilienti ai possibili e diversi rischi a cui ogni impresa può andare incontro.

Per quanto detto, è evidente come il 2020 e, dunque, la pandemia, abbia contribuito non poco a rivedere il rapporto tra le imprese e gli stakeholder ed anche con la propria supply chain.

Le enormi difficoltà nate e collegate al rischio di fornitura (ma non solo) sono un segno tangibile di una necessaria attenzione (finora poco attuata) verso dinamiche sino ad oggi lasciate fin troppo ai margini delle politiche aziendali e che, invero, oggi concorrono forse ancor più dei risultati economici, a mitigare profili di rischio dell’impresa in situazioni difficilmente prevedibili (es. Covid-19).

Pianta che cresce in una lampadina - ESG Portal e il credito all'impresa

3. ESG e il Credito all’Impresa

Quel che è cambiato, da un punto di vista della penetrazione dell’argomento ESG nel mondo imprenditoriale, è lo sguardo sempre più centrale ai Criteri ESG da parte degli operatori finanziari, in particolar modo, da parte degli Asset Manager e degli Istituti di Credito.

Il 29 maggio 2021 la European Banking Association (EBA) ha pubblicato le linee di sviluppo sulla gestione e sul monitoraggio dei crediti con un intervento che focalizza l’attenzione anche sulle tematiche ESG ovvero le tematiche ambientali sociali e di governance.

Le linee guida sono, pertanto, divenute operative dal 30 giugno 2021.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di contrastare l’alta esposizione del sistema creditizio verso crediti non performanti, su espresso invito del Consiglio Europeo contenuto nel suo Action Plan del luglio 2017 e, l’inserimento dei rischi ESG in questa prospettiva da parte degli Asset Manager e a seguire da parte degli Istituti di Credito costituisce un elemento fortemente innovativo che deve essere necessariamente evidenziato.

Cosa significa per l’impresa?

Come si modifica, dunque, il rapporto con il proprio istituto di credito o con i soggetti finanziatori?

Quel che appare evidente e che sempre più diverrà prassi consolidata è che se una Piccola e Media Impresa ha intenzione di chiedere un finanziamento presso un Istituto di Credito, oltre ai tradizionali criteri di valutazione, che pure sono oggetto delle linee guida, l’Istituto di credito dovrà certamente valutare il progetto per cui il finanziamento è richiesto anche – e soprattutto – dal punto di vista dei rischi ESG.

Su questo, le Linee guida recitano chiaramente come, “(g)li enti [creditizi] dovrebbero valutare l’esposizione del cliente ai fattori ESG, in particolare ai fattori ambientali e all’impatto sul cambiamento climatico, e l’adeguatezza delle strategie di mitigazione, come specificate dal cliente”

Ciò, lascia spazio ad una considerazione quasi lapalissiana: la verifica dei Criteri ESG (dei suoi rischi dunque e delle politiche che l’impresa attua nel rispetto dei suddetti criteri) non sarà un mero esercizio e richiesta circoscritta solo alla Grandi Imprese. Bensì, diverrà una richiesta a cui Micro, Piccole, Medie ed (anche) Grandi Imprese, dovranno necessariamente adempiere. Vedere tali pratiche nell’ottica dell’ennesima “piega burocratica” potrebbe rappresentare un grave errore specialmente da parte delle Piccole e Medie Aziende che perderebbero, per tale motivo, un vantaggio competitivo e di posizionamento sul mercato.

ESG Per uno sviluppo sostenibile

Lo spunto appena enunciato si riferisce, in particolar modo, a quelle aziende che compongono filiere estremamente importanti e/o strategiche. Sarà inevitabile, nell’ottica di gestione del rischio da parte dell’impresa committente, individuare i fornitori che, al di là dei meri risultati economico-finanziari, siano attivi e ben allineati ai fattori ESG spostando dunque l’ambito di ricerca da fatturato/utile a Sostenibile/resiliente con una visione non più di breve periodo ma orientata ad una visione di medio-lungo termine, sia perché, da una parte, il committente stesso si sarà scontrato con i nuovi requisiti delle banche per la concessione di credito, sia perché i fondi di investimento e gli investitori istituzionali imporranno sempre di più comportamenti consapevoli in ambito ESG alle aziende (partecipate o non), sia, infine, perché la sensibilità dei consumatori e dell’opinione pubblica in generale tenderà a privilegiare comportamenti, prodotti e servizi sostenibili.

Non si tratta di un mero trend ma di una ritrovata (e da tempo auspicata) forma di “Sviluppo economico sostenibile di medio-lungo termine”.

Persona seduta nel bosco in autunno - ESG Portal per uno sviluppo sostenibile

4. I Rating ESG

Siamo dinnanzi ad una sfida strategica per il nostro Paese la quale, se correttamente abbracciata, potrebbe serenamente rappresentare un nuovo inizio per l’instaurazione di modelli di business non nuovi ma in chiave sostenibile dove la gestione del rischio rappresenta il nucleo principale che consente di essere strategicamente e operativamente pronti in situazioni difficili e, dall’altro canto, consentire di monitorare, crescere, migliorare e massimizzare anche a livello finanziario, l’impegno verso le tematiche ESG ovvero ambientali, sociali e di governance.

Ciò che serve, e da cui non si può prescindere, è una analisi del contesto attuale in cui l’impresa oggi opera e su quelli che sono, ad oggi, le politiche di sostenibilità effettivamente portate avanti dalla stessa.

Occorre partire da una “Dichiarazione di Sostenibilità” che più che raccontare, consenta di rendere evidenti le azioni che vengono compiute nelle diverse aree E-S-G e da cui partire ponendosi degli Obiettivi di Miglioramento e iniziando un percorso graduale verso un nuovo modello di business sostenibile.

Tardare questo processo significherebbe “guardare il dito e non la luna” potendo apparire come un peso per l’azienda e non come un vero e proprio Investimento.

Occorre una nuova e ritrovata cultura d’impresa che elevi le politiche di sostenibilità al di sopra delle politiche finanziarie generando un legame a doppio filo tra le une e le altre creando un ecosistema imprenditoriale sostenibile, resiliente e, soprattutto, pronto per le nuove generazioni e per le sfide del prossimo futuro.


Dr. Alessandro Toschi, ESG Portal

Aggiornato il 7 Ottobre 2021


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Approfondimenti utili

Cosa sono i criteri di Environmental, Social and Governance
https://quifinanza.it/green/esg-cose-significato-sostenibilita/453104/

ESG: tutto quello che c’è da sapere per orientarsi su Environmental, Social, Governance
https://www.esg360.it/environmental/esg-tutto-quello-che-ce-da-sapere-per-orientarsi-su-environmental-social-governance/

Investimenti ESG: cosa sono e perché sceglierli
https://finscience.com/it/news/investimenti-esg-cosa-sono-e-perche-sceglierli/

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