I punti di forza della contrattazione sottoscritta da Anpit sono:
- Una maggiore flessibilità.
- La corresponsione di 13 mensilità.
- La capacità di creare le condizioni per sviluppare la contrattazione di secondo livello capace di “cucire” sull’azienda accordi in grado di valorizzare le specifiche peculiarità territoriali, strutturali e organizzative. La nostra missione è promuovere il welfare aziendale e la produttività, al fine di incrementare l’efficienza riducendo i costi.
- L’inquadramento dei lavoratori in ben otto livelli (secondo la classificazione europea) oltre i quadri e dirigenti per i nuovi contratti comporta una razionalizzazione delle risorse. Un elemento fortemente innovativo è l’istituto dell’inserimento di primo ingresso che, in analogia all’apprendistato, consente di assumere il lavoratore con un profilo inferiore di due livelli per poi portarlo in due anni a quello di approdo, consentendo una crescita professionale incentrata sull’esperienza lavorativa in azienda.
- La parte normativa più confacente alle esigenze aziendali e alle prerogative produttive e commerciali del sistema economico attuale.
- La previsione di un’indennità parametrata sull’indice Istat nelle diverse regioni al fine di coniugare l’equità con la produttività.
- La previsione di una indennità sostitutiva della contrattazione di secondo livello obbligatoria (la cui entità è determinata in modo significativo dalla presenza). Il contratto prevede che la corresponsione di detta indennità sia obbligatoria per incentivare le aziende ed i lavoratori a svolgere la contrattazione aziendale, laddove gli stessi importi possono essere legati alla produttività o ad altro titolo con beneficio, sia delle aziende che dei lavoratori.
- Welfare contrattuale.
- Classificazione delle professionalità con il Quadro Europeo delle Qualifiche (“E.Q.F.”), riportando nelle declaratorie dei vari livelli interi spezzoni testuali dell’E.Q.F. e assumendo la medesima impostazione classificatoria prevista dal già menzionato documento.
- Contratto collettivo unico per tutte le categorie: dirigenti, quadri, impiegati ed operai concorrono indistintamente, seppur con competenze e responsabilità diverse, ai risultati tenendo conto dei diversi gradi di responsabilità presenti nella forza lavoro aziendali. Pertanto, alle loro maggiori competenze e responsabilità, corrisponderanno anche maggiori retribuzioni. Tutto, però, in un contesto contrattuale coerente, concorrendo tutti all’ottenimento del risultato.
Uno dei punti di forza dei contratti è l’obiettivo di favorire l’incremento del reddito dei lavoratori ampliando le forme di retribuzione premiante. Meccanismo possibile attraverso la contrattazione aziendale di secondo livello, concordando porzioni di retribuzione commisurate agli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza organizzativa e innovazione, oltre ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.
In particolare, per permettere la fruizione dei vantaggi fiscali e previdenziali, il premio di risultato può essere riconosciuto anche attraverso il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro o previsioni alternative di welfare.
La gestione paritetica si realizza mediante schemi organizzativi che permettono di coinvolgere in modo diretto e attivo i lavoratori nei processi di innovazione e di miglioramento delle prestazioni aziendali, con incrementi di efficienza e produttività, e nel miglioramento della qualità della vita e del lavoro (Cfr. Circ. Agenzia entrate n. 5 del 2018, par. 1.2).