L’ 11 aprile 1901 nasceva ad Ivrea Adriano Olivetti, uno degli imprenditori illuminati del nostro Territorio. Laureato in Ingegneria chimica al Politecnico di Torino, Olivetti applicava i suoi progetti industriali convinto che il profitto aziendale andasse reinvestito a beneficio della comunità.
In un periodo di forte disorientamento come il nostro l’esempio di Olivetti è una potenziale direzione verso cui indirizzare i nostri sforzi.
Il nucleo è l’idea di Comunità: un’entità territoriale che racchiude ogni elemento per mettere d’accordo individuo e gruppo sociale, persona e sentimento di appartenenza.

Mai come oggi è evidente la fragilità del sistema che viviamo, basato su una rappresentanza che spesso non rispecchia la rappresentatività, che non mira a proteggere e salvaguardare le ragioni di una libertà morale ma che sembra voler proteggere consuetudini che sebbene rispettose delle regole, rischiano di schiacciare i bisogni della gente comune, le urgenze di un territorio.
Anche oggi anziché ri-costruire ogni materia è oggetto di discussione rivolta ad appiattirsi sulle dualità e sulle contrapposizioni.
Se è vero che l’idea di una fabbrica comunitaria non è stata soltanto una visione, se è stato possibile attuare, come scrive nei Suoi testi, «un nuovo ordine morale nell’industria», questo permette di poter ancora costruire un tessuto imprenditoriale più moderno.
La Olivetti di Adriano fu “Azienda miracolosa ma concretissima, capace di perseguire e realizzare apparenti sogni e coronarli con la leadership sui propri mercati di riferimento. In grado di valorizzare al massimo gli uomini e le donne che ebbero la fortuna di lavorarci.”
Non si può solo parlare di valori economici, esiste quello sociale, la sostenibilità, l’economia sociale, la sussidiarietà, la flessibilità, il confronto, la partecipazione alla vita dell’Azienda.
Bisogna sostenere le imprese che investono, innovano, hanno cura del territorio e del personale, anche con il coraggio di cambiare!
Chissà come sarebbe stata l’Italia, se il pensiero di Olivetti avesse avuto il tempo e lo spazio per crescere: stavolta non si perda l’occasione.
Mariangela di Costanzo, vicepresidente Anpit Piemonte
Guarda l’approfondimento video con l’intervento del prof. Franco Ferrarotti su Adriano Olivetti
Altro dalla rubrica “Imprenditori Piemontesi Illuminati”:
articoli che Potrebbero interessarti
Welfare aziendale: cos’è e perché conviene
Costo del lavoro: come ottimizzare il costo del personale
Come cambiare contratto nazionale di lavoro CCNL
Il welfare aziendale: un’opportunità per aziende, dipendenti e territori